

Custonaci (TP)
Dove l’anima della Sicilia si fa paesaggio: Custonaci, città del “Perlato di Sicilia”, dove il tempo sembra essersi fermato candida i suoi tesori a Patrimonio Unesco
Il territorio di Custonaci è stato frequentato fin dal Paleolitico superiore, come testimoniano incisioni rupestri e utensili nelle Grotte di Scurati, Grotta Miceli e Grotta Mangiapane. La grotta Mangiapane parte delle Grotte di Scurati, un complesso di nove caverne naturali create dal carsismo nel massiccio del Monte Cofano, Frequentata dal Paleolitico superiore fino al Bronzo, furono rinvenuti utensili in selce, ceramiche neolitiche e graffiti rupestri, Dal 1819 agli anni ’50 del ‘900, la famiglia Mangiapane vi costruì un piccolo villaggio: case, stalle, forno a legna e persino una cappella. Dal 1983, nella grotta ha luogo il “Presepe Vivente di Custonaci” con oltre 160 figuranti, inserito nel Registro dei Beni Immateriali della Sicilia dal 2006. Le grotte fungono sia da rifugi naturali sia da abitazioni domestiche, con tracce costanti fino all’età moderna. Gli scavi sono stati condotti da Soprintendenza, Raymond Vaufrey e Guido Dalla Rosa (S. Tusa, Nuovi dati dal territorio di Custonaci sul processo di aggregazione insediamentale nell’Eneolitico, in Studi di Preistoria e Protostoria, Messina 2001).